È stato rintracciato nella sua abitazione di Scandiano ed è stato arrestato dai carabinieri Sidi Nabil Tadili, l’uomo di 46 anni di nazionalità marocchina che nella serata del 28 maggio del 2020, al culmine di un litigio, aggredì con un coltello l’ex compagna e convivente, una donna di 54 anni della provincia di Verona, colpendola al volto e alla testa e sfregiandola in modo permanente, per poi dileguarsi a bordo di un’Audi A3 nera.
Una fuga, quella di Tadili, che quella notte era durata soltanto poche ore: l’uomo, infatti, fu intercettato e fermato proprio a Reggio dai carabinieri grazie alle indagini coordinate con i militari della compagnia di Caprino Veronese, nella cui giurisdizione si era verificata la brutale aggressione. L’allora quarantaquattrenne era stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e portato nel carcere di Reggio con l’accusa di lesioni personali aggravate e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.
La vittima, invece, immediatamente soccorsa, era stata accompagnata in ospedale, dove era stata trattenuta in osservazione con una prognosi di 20 giorni per una ferita da 20 centimetri al volto e una ferita da taglio al cuoio capelluto.
All’epoca dei fatti, inoltre, le indagini dei carabinieri emiliani avevano consentito di accertare come Tadili avesse cercato e trovato proprio in provincia di Reggio gli appoggi necessari per tentare di pianificare una fuga all’estero: aiuti che gli sarebbero stati assicurati da due parenti, poi denunciati a loro volta alla procura reggiana con l’accusa di concorso in favoreggiamento personale.
Il 28 gennaio di quest’anno la Corte d’appello di Venezia, riformando la sentenza di primo grado emessa dal Gip del tribunale di Verona il 23 giugno del 2021, ha condannato Tadili a 3 anni e 8 mesi di reclusione e alle pene accessorie dell’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno. La condanna, diventata esecutiva lo scorso 7 giugno, ha portato l’ufficio esecuzioni penali della procura di Verona a emettere il relativo provvedimento di carcerazione, poi trasmesso per l’esecuzione ai carabinieri di Scandiano, dove l’uomo risulta residente. I militari reggiani, dopo avergli notificato il provvedimento, hanno dichiarato Tadili in arresto e lo hanno portato nel carcere di Reggio: tolto il periodo già scontato in custodia cautelare, deve ancora scontare 3 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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