7 luglio. Massari: la responsabilità è chiara, ma pietà umana per tutte le vittime di violenza

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Al termine della commemorazione ufficiale dei fatti del 7 luglio, il ricordo dei cinque operai reggiani che furono uccisi dalla polizia durante una manifestazione sindacale per il lavoro e per la democrazia organizzata dalla Camera confederale del lavoro in quella che oggi è piazza della Vittoria, il sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari, ha scritto in un post.

“Per ricordare Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli, ci siamo incontrati oggi al cimitero monumentale, in Piazza Martiri del 7 luglio e al Parco del Popolo.

A 64 anni da quei tragici fatti che costarono la vita a cinque giovani reggiani, uccisi dalle forze dell’ordine di allora, continuiamo a chiedere verità e giustizia insieme ai parenti delle vittime, alle istituzioni, ai sindacati, alle associazioni partigiane, agli istituti storici, a tanti sindaci e amministratori da tutta la provincia.

Siamo in tanti a ribadire che non ci pieghiamo al revisionismo che qualcuno vorrebbe imporre alla narrazione di quello e di altri episodi in una data che è parte integrante dell’identità reggiana e del nostro calendario civile, che ci fa sentire cittadini, parte di una stessa comunità, come ha detto Elena Carletti, vicepresidente della Provincia.

Comunità con una forte coscienza civile, che dinanzi al bisogno è sempre uscita di casa e ha difeso le istituzioni, la democrazia e la libertà, per usare le parole dell’onorevole Gianni Cuperlo, che ha tenuto una bellissima orazione conclusiva.

Crediamo che quella strage, al pari di tante altre che si sono verificate prima e dopo, sia stata resa possibile da pezzi dello Stato, uno Stato che sparò contro se stesso.

Crediamo che sulle libertà conquistate a costi altissimi, con la sconfitta del terrorismo brigatista e dell’eversione neofascista, anche oggi siamo chiamati a vigilare perché “i fantasmi della storia non si presentano mai con le stesse sembianze”.

La nostra convinta consapevolezza della responsabilità delle istituzioni di allora nell’ingiustificato uso della forza non ci impedisce di provare umana pietà anche nei confronti di coloro che, a seguito di quel clima politico, sono rimaste vittima a loro volta di episodi di violenza.

Grazie a tutti i presenti. Una piazza piena, il 7 luglio, è la conferma di quanto la memoria, il ricordare siano valori fondamentali e costitutivi della nostra comunità”.



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