Mercoledì 3 febbraio i poliziotti della questura e i carabinieri di Parma hanno arrestato il 34enne Zakaria Lahmar, già gravato da precedenti per rapina e altri reati relativi a sostanze stupefacenti: è accusato di essere il responsabile di due rapine pluriaggravate messe a segno in due esercizi pubblici del centro della città ducale e per due furti con destrezza avvenuti all’interno di un supermercato, tutti episodi risalenti al periodo compreso tra il 29 ottobre e il 28 novembre dello scorso anno.
Il 29 ottobre scorso alla cliente di un supermercato è stato rubato il portafogli custodito all’interno della borsa che la donna aveva lasciato nel carrello. Il ladro, inoltre, pochi minuti dopo ha effettuato prelievi a un bancomat utilizzando le carte della signora, per un ammontare di poco inferiore a 150 euro.
Quasi un mese dopo, il 25 novembre, nello stesso supermercato il 34enne – questa volta affiancato da un complice, non ancora identificato – si è appropriato di uno smartphone del valore di circa 700 euro sottraendolo dal box dell’assistenza clienti.
Risale al giorno immediatamente successivo, il 26 novembre, il primo episodio che ha segnato il cambio di passo del modus operandi del 34enne: con il volto coperto da uno scaldacollo e armato di un coltello, l’uomo ha avvicinato il titolare di un salone parrucchiere che aveva appena chiuso il suo esercizio e, dopo averlo minacciato ripetutamente (“dammi tutti i soldi o ti ammazzo” e altre intimidazioni simili), si è fatto consegnare circa 1300 euro in contanti.
L’ultimo episodio risale invece al 28 novembre scorso: l’uomo, sempre con il volto coperto da uno scaldacollo, è entrato in una tabaccheria poco prima dell’orario di chiusura mostrando al titolare un grosso coltello nascosto all’interno del giubbotto e costringendolo a consegnargli gli oltre 2.000 euro presenti in quel momento nel registratore di cassa.
A far convergere i sospetti degli inquirenti su Lahmar sono stati l’esame dei filmati dei sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali presi di mira (e le registrazioni di altre telecamere installate nei pressi degli stessi) e le dichiarazioni fornite dalle vittime e dai testimoni presenti al momento dei fatti, che hanno consentito agli uffici investigativi di polizia e carabinieri – anche grazie a un reciproco scambio di informazioni – di restringere il campo e raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato per tutti e quattro gli episodi criminali.
Il sostituto procuratore dr.ssa Emanuela Podda, alla luce delle indagini e rilevando la sussistenza di un grave e concreto pericolo di reiterazione dei reati da parte del 34enne, ha chiesto e ottenuto dal gip del tribunale di Parma la misura cautelare del carcere.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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