Le celebrazioni del 25 aprile, Festa della Liberazione, a Reggio Emilia, patria del Tricolore e medaglia d’oro della Resistenza, hanno visto in piazza Martiri del 7 luglio, il sindaco Luca Vecchi, il ministro Graziano Delrio, il vice presidente della Camera Maria Edera Spadoni, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il presidente della Provincia, Giammaria Manghi, il presidente di Anpi Reggio Emilia, Ermete Fiaccadori. Ma anche gli studenti che nel 2018 hanno partecipato ai Viaggi della Memoria nelle città simbolo della Shoah.
"Quest’anno il 25 aprile ha un significato molto particolare. Ottanta anni fa vennero promulgate le leggi razziali e per l’Italia iniziava il periodo più buio della dittatura: quello in cui il nazifascismo tolse libertà, discriminò, imprigionò e mandò nei campi di concentramento, condannandoli a morte, migliaia di donne, bambini e di uomini innocenti – dice il sindaco di Reggio Luca Vecchi – Dieci anni dopo, nel 1948, entrava in vigore la Costituzione italiana, che ci riscattava e ci fornisce ancora oggi la bussola fondamentale del nostro agire collettivo e politico.
Oggi, nel commemorare quei fatti – contro ogni forma di revisionismo e di dimenticanza – abbiamo molti motivi per celebrare il 25 aprile con spirito attento e con coscienza vigile. E’ sufficiente non voltare lo sguardo colpevolmente davanti a episodi sempre più frequenti in Italia, ma anche in Europa, per dover constatare come i ‘sostenitori’ di nuove forme di discriminazione, razzismo e fascismo abbiano rialzato la testa e cerchino di imporsi nel dibattito pubblico. Contro tutti costoro Reggio Emilia, città Medaglia d’oro della Resistenza, non abbasserà mai gli occhi. Un impegno, il nostro, che si sostanzia tutto l’anno, attraverso i Viaggi della Memoria, il lavoro nelle scuole e nei luoghi di confronto politico e democratico, nell’attività quotidiana dell’istituzione pubblica".
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Ma i commercianti vorrebbero lavorare tutto l' anno...o no?
ok emilia allora è solo per il salvataggio del natale? non capisco bene cosa mi contesti... ripeto e concludo per non far diventare questi sproloqui […]
ho la quasi certezza che se un reggiano autocnono, prova anche solo a reagire come fanno spessissimo questi nostri nuovi amatissimi e alacri cittadini italiani,