I carabinieri continuano le incessanti ricerche di Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa da un mese a Novellara, nella Bassa Reggiana. Si batte soprattutto la zona agricola attorno all’abitazione della famiglia. Se non emergeranno novità, lunedì torneranno le unità cinofile coi cani molecolari.
Le immagini della sorveglianza. Tre persone che portavano con sé due pale, un secchio con un sacchetto azzurro, un piede di porco e un altro strumento di lavoro e si dirigevano nei campi dietro la casa della famiglia di Saman Abbas. E’ quanto emerso dalla visione delle telecamere di sorveglianza nell’ambito delle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia e della Compagnia di Guastalla.
La scena ha rafforzato l’ipotesi che la ragazza di origine pachistana scomparsa da Novellara, nel Reggiano, dopo essersi opposta alle nozze combinate, possa essere stata uccisa. I tre uscirono di casa alle 19.15 del 29 aprile e rientrarono alle 21.50.
Il corpo della 18enne è stato cercato nelle vicinanze della sua abitazione, anche mediante lo svuotamento dei canali di irrigazione. Sono stati impegnati le squadre cinofile e i vigili del fuoco. Il sospetto degli inquirenti è che possa essere stata uccisa ma al momento ancora nessun ritrovamento. Anche la mancata denuncia di scomparsa ha dato impulso alle indagini. Si indaga tra i familiari e sono stati già attivati i canali della cooperazione internazionale.
I genitori, in gennaio, erano stati denunciati dai militari dell’Arma per costrizione o induzione al matrimonio. Ora hanno lasciato l’Italia per tornare in patria: sull’aereo partito dall’aeroporto Malpensa di Milano però non c’era Saman.
“Una persona molto determinata che ha avuto il coraggio di ribellarsi” spinta dal desiderio di costruirsi una vita “ispirata più alle abitudini occidentali che alla cultura delle sue origini”: così la sindaca di Novellara, Elena Carletti, descrive all’Agi la personalità della giovane sparita nel nulla.
“Dai 17 anni, non l’abbiamo più vista fuori, libera come prima”, racconta la datrice di lavoro del padre della giovane. Una vita disegnata per lei dai genitori alla quale Saman però si è opposta quando ha deciso di raccontare la sua storia ai servizi sociali: nel novembre 2020 così fu allontanata d’urgenza dalla casa familiare e portata in una comunità. Matrimonio – con i biglietti aerei già acquistati per il Pakistan e la data delle nozze fissata per il 22 dicembre – saltato. Lo scorso 11 aprile, però, Saman ha deciso di rientrare nell’abitazione familiare. Le ricerche sono state avviate il 5 maggio quando i carabinieri hanno cercato la 18enne a casa sua ma non hanno trovato nessuno, neanche i genitori. Così la prima ipotesi è stata che tutti si fossero allontanati espatriando in Pakistan e che la ragazza fosse stata costretta a seguire la madre e il padre. Dai successivi accertamenti è emerso, invece, che in patria erano rientrati solo i genitori.
“E’ una vicenda inquietante, grave e che ci mette in apprensione. Il protocollo applicato per poterle garantire la sicurezza e un percorso di vita a partire dall’esperienza in comunità era negli obiettivi del nostro Comune”, ha spiegato Carletti. E proprio a Novellara, per tenere viva la speranza, domani sera è stato organizzato dal comune un sit-in per la giovane scomparsa. “Si chiede a tutti i partecipanti di portare una torcia per illuminare il buio, come simbolo di solidarietà e speranza”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]