Una ricerca effettuata su mille città europee, realizzata dall’Università di Utrecht, dal Global Health Institute di Barcellona e dal Tropical and Public Health Institute svizzero e pubblicata di recente sulla rivista scientifica The Lancet Planetary Health, ha confermato come sia la Pianura padana l’area in cui si muore di più in Europa a causa dell’inquinamento, in particolare per gli effetti delle polveri sottili Pm 2,5.
Nella top ten delle città europee con il maggior tasso di mortalità attribuibile a questi agenti inquinanti figurano infatti ben quattro città italiane, con Brescia e Bergamo ai primi due posti seguite da Karviná (in Repubblica Ceca) a completare il triste podio. A seguire Vicenza, l’Unione metropolitana dell’Alta Slesia (in Polonia), Ostrava (in Repubblica Ceca), Jastrzebie-Zdrój (in Polonia), poi Saronno, Rybnik (in Polonia) e Havirov (in Repubblica Ceca).
Ma allargando lo sguardo ai primi trenta posti le città italiane aumentano: Verona all’11° posto, Milano al 13°, Treviso al 14°, Padova al 15°, Como al 17°, Cremona al 18°, Busto Arsizio al 19°, Pavia al 21°, Novara al 22°, Venezia al 23°, Pordenone al 24°, poi le emiliane Piacenza al 25° e Ferrara al 26°, e ancora Torino al 27° e Gallarate al 29° posto. Non va molto meglio nel resto dell’Emilia-Romagna: Carpi al 33° posto, Parma al 38°, Modena al 50°, Sassuolo al 60°, Reggio al 61°, Bologna al 73°, Forlì all’82° e Ravenna all’89° posto.
L’esposizione a breve termine all’inquinamento atmosferico può causare o aggravare allergie, asma, bronchite, infiammazioni alle basse vie respiratorie; alti livelli di polveri sottili Pm 2,5 possono causare attacchi di cuore e aritmie e provocare la morte in persone che hanno già problemi cardiaci pre-esistenti. L’esposizione a lungo termine a questi inquinanti, inoltre, può causare diabete, ictus, broncopneumopatia cronica ostruttiva (un’ostruzione irreversibile delle vie aeree), cancro ai polmoni e cardiopatia ischemica. Nelle zone particolarmente inquinate si registrano anche tassi più alti di disfunzioni metaboliche, disturbi del sistema nervoso centrale (malattie neurologiche e psichiatriche), nascite premature, sottopeso o con un ritardo di crescita.
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