Sacchetti bio, Confcommercio: basta polemiche

«La norma sui sacchetti biocompostabili per gli alimenti sfusi, che sta decisamente penalizzando il reparto ortofrutta da inizio anno, è sbagliata e lo diciamo da mesi; ma continuare a rinfocolare la polemica, come sta facendo il Codacons in queste ore, di certo non aiuta»: lo dice il presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia Reggio Emilia, Donatella Prampolini Manzini.
 
«Nell’indagine resa nota dal Codacons in questi giorni –spiega Prampolini Manzini- si dichiarano percentuali di mancato rispetto della normativa, fuori dal mondo, con l’unico effetto di continuare a puntare i riflettori su un tema sul quale si deve lavorare in maniera seria e senza inutili allarmismi. Confcommercio chiede da sempre che vi sia la possibilità di non far pagare il sacchetto al consumatore, ma nel frattempo i propri associati si sono adeguati sostituendo già dal primo gennaio i sacchetti in uso».
 
«Sventolare percentuali di mancato rispetto della norma superiori al sessanta per cento –continua Prampolini Manzini- non sta né in cielo né in terra. Certamente qualche furbetto ci sarà, ma si tratta di casi sporadici. Chi ci guadagna in questo continuo polemizzare? Non di certo i consumatori e nemmeno i negozianti. I negozi tradizionali utilizzano quasi tutti i sacchetti di carta, esclusi dalla normativa in questione, mentre la distribuzione moderna si è tutta adeguata. Se pertanto i dati diffusi potessero essere equivocabili o tali da generare fraintendimenti non esiteremmo a chiedere i danni di immagine per la categoria».
 
«Una volta per tutte –conclude Prampolini Manzini- cali il silenzio e si lavori seriamente per correggere le storture evidenti di questa norma. Non sarebbe meglio per tutti supportare la richiesta, che già Confcommercio ha avanzato a livello nazionale, di rendere questi sacchetti gratuiti invece che puntare a creare sulla questione uno stato di polizia sollecitando controlli e sanzioni quando la normativa è ancora confusa e ingestibile?».