Reggio, 30mila visite per via Emilia romana

Sono state 29.715 le presenze alla grande mostra archeologica On the road – Via Emilia 187 a.C.>>2017, conclusasi lo scorso primo luglio, allestita dal Comune di Reggio Emilia-Musei Civici al Palazzo dei Musei per riscoprire Reggio romana – Regium Lepidi – l’antica strada consolare a 2.200 anni dalla sua fondazione e il suo ideatore e artefice, Marco Emilio Lepido.

 
In particolare, 22.000 visitatori alla mostra tra persone singole e gruppi didattici, a cui si aggiungono i 7.715 i visitatori partecipanti alle visite guidate semplici o collegate agli incontri culturali promossi in occasione della mostra (conferenza più visita guidata). Di questi ultimi, poco meno di un migliaio sono coloro che hanno partecipato alle conferenze del ciclo Tutto è Contemporaneo – Attualità dell’Antico con relatori d’eccezione quali Eva Cantarella, Franco Farinelli, Italo Rota, Ivano Dionigi, Cristiana Collu, Andrea Carandini, in dialogo con giornalisti culturali.
 
On the road, curata dagli archeologi Roberto Macellari e Luigi Malnati e dall’architetto Italo Rota, autore degli allestimenti, è stata realizzata nell’ambito del progetto nazionale ‘2.200 anni lungo la Via Emilia’, che ha coinvolto con altre mostre le città gemelle di Modena, Bologna e Parma.
 
"Siamo orgogliosi di questi risultati – commenta il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi – perché sono segno della validità e dell’interesse suscitato dalla tematica scelta e proposta alla città e ai numerosi visitatori provenienti dal resto d’Italia e dall’estero. E’ stata forte la presenza, oltre che di singoli cittadini o turisti, anche quella di associazioni e gruppi organizzati e significativo l’interesse di ricercatori, studiosi e docenti universitari anche da Paesi esteri. La chiave di lettura antico-contemporaneo, per nulla scontata e mai sperimentata in maniera così sistematica prima d’ora nella nostra città, ha avuto esiti sorprendenti e generalmente apprezzati, si è dimostrata in grado di avvicinare alla mostra e al nostro Palazzo dei Musei anche persone che non frequentano abitualmente queste iniziative. E questo non fa che confermare la rotta che abbiamo scelto e stiamo seguendo per i nostri programmi culturali: rendere sempre più accessibile il patrimonio culturale, scientifico, artistico e storico, senza sminuirne, anzi ponendo in ulteriore evidenza, i suoi valori e contenuti.
 
"Valori e contenuti – sottolinea il sindaco – che sono la nostra storia e le nostre radici identitarie e che oggi come 2.200 anni fa sono in grado di parlare a noi stessi e al mondo. Un ringraziamento è dovuto perciò ai curatori di On the road, la cui fama ha trovato ulteriore conferma in questa occasione, e al personale dei Musei Civici con il direttore Elisabetta Farioli, che hanno messo ancora una volta a disposizione la loro competenza e passione. Un grazie anche ai media, reggiani, nazionali e internazionali, generalistici e specialistici, che hanno offerto, in più occasioni, ampia attenzione alla mostra e agli eventi culturali collegati.
 
"I nostri Musei Civici – conclude il sindaco – proseguono ora nel percorso di ricerca e valorizzazione, potremmo dire di ‘emersione’, dell’importante, originale e diversificato patrimonio culturale di Reggio Emilia, con due nuove esposizioni che si terranno nei prossimi mesi, dedicate a due grandi figure reggiane e internazionali dell’arte e della scienza: il pittore Antonio Fontanesi e l’astronomo Angelo Secchi, entrambi nati nel 1818 e dunque onorati e riscoperti nel bicentenario delle loro nascite".
Conclusa On the road, anche la statua in polistirene espanso sinterizzato di Marco Emilio Lepido, riproduzione realizzata con rilievo e modellazione 3D (stampante digitale) dell’originale statua settecentesca del console collocata all’ingresso del Palazzo comunale, lascia piazza del Monte – nel cuore di Reggio, esattamente all’incrocio tra la Via Emilia e via Crispi, che ricalca il tracciato di un’altra strada romana, eccezionalmente obliqua rispetto all’orditura simmetrica del tessuto urbano antico, recentemente riportata alla luce sotto il vicino palazzo Busetti – dove ha svolto la funzione di testimonial e indicatore della mostra archeologica al Palazzo dei Musei.
 
Alta circa tre metri e del peso di appena otto chilogrammi, fissata a un podio ligneo opportunamente zavorrato, la statua in 3D è stata per sette mesi al centro della curiosità e delle fotografie di numerosi passanti ed è piaciuta molto anche ai ‘cugini’ modenesi, che l’hanno richiesta come landmark per loro iniziative culturali estive.
Terminato il prestito, il Marco Emilio Lepido in 3D tornerà a Reggio Emilia e sarà custodito, in attesa di una collocazione definitiva che è allo studio, probabilmente in una sede museale.