Consultazioni, non c’è intesa. Mattarella: governo neutrale fino a dicembre oppure voto

Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha parlato al termine delle consultazioni: "Non esiste una maggioranza con la sola lega e i Cinque Stelle e si è rivelata impraticabile una maggioranza M5s con Pd ed è stata sempre affermata da entrambe le parti l’impossibilità che il c.destra e Pd. Tutte queste indisponibilità mi sono state confermate questa mattina". E ha aggiunto: "Il governo presieduto dall’onorevole Gentiloni che ringrazio per il lavoro che ha svolto e sta svolgendo in questa situazione anomala ha esaurito la sua funzione e non può essere ulteriormente prorogato in quanto espresso da una maggioranza parlamentare che non c’è più". 

"Ritengo che sia più rispettoso che a portare alle elezioni sia un governo non di parte.
L’ipotesi alternativa è indire nuove elezioni subito ma non vi sono tempi per il voto entro giugno, si potrebbero svolgere in piena estate ma finora è stato evitato perché per gli italiani è difficile esercitare il voto, si potrebbe fissare in autunno".

Incontro alla Camera. Il leader della Lega Matteo Salvini e quello dei Cinquestelle Luigi Di Maio, dopo le consultazioni al Colle, si sono visti alla Camera."Come promesso lavorerò per dare un governo al paese e fino all’ultimo cercherò di far cadere i veti dall’una e dall’altra parte. Se questo non dovesse avvenire la data più vicina per votare è domenica 8 luglio. Sulla data è d’accordo anche Di Maio". Berlusconi ribadisce: "Le strade sono due: un governo a guida centrodestra che in Parlamento trovi i numeri mancanti oppure l’altra soluzione è il ritorno alle urne".  E Di Maio annuncia: da oggi il M5s è in campagna elettorale.


Governo al centrodestra
. Queste le parole del leader della Lega Matteo Salvini: "Abbiamo offerto al Presidente della Repubblica, consci del fatto che il Paese non può aspettare, la disponibilità mia, a nome della coalizione che ha preso più voti, a dar vita a un governo che cominci a risolvere i problemi del Paese. Confidiamo che il Presidente della Repubblica ci dia modo di trovare una maggioranza che vogliamo poter trovare mettendoci in campo personalmente e direttamente perché, stanti così le cose, la nostra coalizione è quella che rappresenta maggiormente il voto, la sensibilità, le ambizioni e le speranze di 60 milioni di cittadini italiani". Quindi, confidiamo che nelle prossime ore possiamo essere messi finalmente al lavoro".  
 
M5S: no a governi tecnici. Luigi Di Maio, primo a salire al Colle per l’ultimo giro di consultazioni, ha chiuso a governi tecnici ed evidenziato che "se c’è la buona voltà è ancora possibile un governo politico".
 
"Oggi siamo in un’altra fase e io ho detto, ma su questo punto la Lega lo sapeva già, che io sono disponibile a scegliere con Salvini un premier terzo che possa rappresentare un contratto di governo con reddito cittadinanza, abolizione Fornero, e una serie di misure anti-corruzione", ha ribadito Di Maio al termine dell’incontro. "Quando dico – ha detto inoltre – vogliamo fare un contratto con la Lega stiamo considerando una forza politica: la novità è che siamo disposti a trovare un presidente del Consiglio insieme. Se abbiamo eletto delle cariche istituzionali è bene che continuino a fare le cariche istituzionali".

Vertice del centrodestra a Palazzo Grazioli. È cominciato a palazzo Grazioli il vertice del centrodestra per tentare una soluzione alla mancanza di un Governo nella diciottesima legislatura. Presenti Silvio Berlusconi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Giancarlo Giorgetti e Ignazio la Russa. 

 
Di Maio apre a Salvini, ma non a Berlusconi. Da Lucia Annunziata il leaser del M5S Luigi Di Maipo ha aperto a un’alleanza politica con la Lega per un governo politico guidato da un "nome terzo" scelto insieme a Salvini, accettando quindi di rinunciare a una sua candidatura a premier, mentre viene rifiutata l’ipotesi di un esecutivo con tutto il centrodestra e con Berlusconi, perché "nella terza repubblica è difficile fare le cose con chi ha creato fino ad oggi problemi agli italiani". Esclusa invece la possibilità di sostegno a un governo tecnico o "del presidente",  per Di Maio serve "una personalità in grado di capire il momento storico" e c’è bisogno "di gente che metta insieme la testa e il cuore", senza badare soltanto ai conti. Resta aperta anche l’ipotesi delle urne.