M5S: rimborsi, buco supera il milione. Di Maio: chi viola le regole è fuori

Potrebbe superare il milione di euro il ‘buco’ nelle restituzioni volontarie dei parlamentari del M5s sul conto del microcredito, strumento di sostegno a chi non ha le possibilità economiche per avviare un’attività.

Lo staff dei 5Stelle per ora non dà cifre, ma ammette che "mancano più soldi di quanto affermato dalla stampa". "Non permetteremo a nessuno di inficiare il nome del M5s. Le mele marce le trovo e le metto fuori’, assicura Luigi Di Maio, che nelle prossime ore tornerà a incontrare Le Iene, la trasmissione di Italia 1 che ha condotto l’inchiesta. Dai primi riscontri si evince che non solo i parlamentari, ma anche alcuni consiglieri ed europarlamentari versano i rimborsi sul conto.  

Dallo staff di Luigi Di Maio si fa sapere che chi ha violato le regole interne avrà "lo stesso trattamento di Andrea Cecconi e Carlo Martelli". "Io non conosco i nomi, ma sia chiara una cosa le mele marce ci sono ovunque. Da noi vanno fuori negli altri partiti li fanno ministri", spiega ancora Di Maio sottolineando di aspettare il resoconto del Mef per avere un quadro più preciso del caso. 
 
Bucarella si autosospende. "Mi considero autosospeso dal M5s per tutelare anche la mia serenità personale e familiare" annuncia il senatore Maurizio Buccarella sulla sua bacheca dove spiega: "Ho appena inviato all’assistenza di Tirendiconto i bonifici esitati degli ultimi tre mesi del 2017 (tot.12.292,75 euro), finora pubblicati sul sito in forma di mero ordine di disposizione. Relativamente agli ultimi due mesi di novembre e dicembre avevo fatto una leggerezza, però: avevo revocato i due bonifici". Buccarella spiega: ho "revocato i due bonifici lo stesso 31 gennaio 2018 perché credevo di poter chiudere quel conto corrente nei giorni immediatamente successivi, cosa che invece non ho fatto (anche per essere stato tre giorni a Roma per i lavori della commissione) e di cui non mi sono premurato di avvertire l’assistenza di Tirendiconto o altri del Movimento". Tuttavia "in data odierna (12 febbraio) mi risulta che quelle somme sono state accreditate sul Fondo, dopo bonifici disposti da altra banca". "Il bonifico del mese di ottobre, invece (datato 27.12.2017 e mai revocato) avrà avuto l’esito naturale sul Fondo di garanzia ministeriale. Non so come si stanno facendo i controlli". l
 
Tutti i parlamentari convocati a Roma. Dovranno fornire la documentazione dei rimborsi effettuati durante la legislatura. Sono infatti in corso telefonate dei due capigruppo di Camera e Senato che stanno ‘precettando’ gli eletti. L’obiettivo è verificare e fugare ogni possibile dubbio sulle rendicontazioni.