Nel 2017, con 60 miliardi di beni esportati, il 13,4% del totale, l’Emilia-Romagna è stata la terza regione esportatrice, +6,7% rispetto al 2016. E’ la foto del territorio scattata dagli esperti di Sace Simest, il polo dell’export e internazionalizzazione del Gruppo Cdp, al convegno "L’export dell’Emilia-Romagna tra dazi, Trump e instabilità geopolitica" organizzato con Confindustria, per presentare la Country Risk Map 2018. Sul mercato europeo, Francia, Spagna e Polonia hanno garantito ottime opportunità alle imprese della regione.
Ma segnali incoraggianti sono arrivati anche dai mercati a elevato potenziale (livello di rischio medio-basso) come evidenziato nella Country Risk Map. È il caso di Cina, Giappone e Corea del Sud, ma anche Brasile, Messico e Perù, che continueranno a fornire domanda importante per i prodotti Made in Italy. Solo nel 2017 il polo Sace Simest ha servito 1.600 aziende dell’Emilia-Romagna, in prevalenza Pmi, mobilitando 1,4 mld di risorse a sostegno di export e investimenti.
Ultimi commenti
che forza i reggiani! inarrestabili e inamovibili, brontolano per 5 anni e poi via testa bassa e pedalare! certo che il primo che dice qualcosa
Elezioni Europee, Elezioni Regionali, si fanno nomi, posti, e altro senza però parlare di programmi, quelli sono irrilevanti e fumosi, i soldi mancano per ogni […]
Eppure i sigg.ri draghi e meloni, ultimi due premier in carica nel nostro paese, nostro si fa per dire, vanno dicendo da più di due […]