Eredità

E’ stato rinviato a giudizio Marco Lusetti, già vicesindaco leghista di Guastalla, negli sviluppi dell’inchiesta aperta dalla procura di Reggio Emilia sull’eredità di Alberto Agazzani, critico d’arte scomparso nel novembre del 2015. Secondo l’accusa, Lusetti avrebbe falsificato un testamento olografo eseguito a suo favore da Agazzani, la cui firma tuttavia è stata ritenuta fasulla da una perizia grafologica commissionata dalla procura stessa.

 
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Lusetti si presentò un mese dopo la morte del critico d’arte da un notaio reggiano, Giorgia Manzini, per la pubblicazione del testamento, cosa che puntualmente avvenne.

L’ex amministratore del Carroccio entrò così in possesso dei beni di Agazzani catalogati in seguito al decesso e successivamente posti sotto sequestro in seguito a una denuncia: opere e libri d’arte, abiti e oggetti di firme di lusso (tra cui, pare, una borsa Birkin di Hermes da valore commerciale di 30mila euro), una pelliccia, altri beni e personali rinvenuti nell’appartamento in cui il critico viveva.

 
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L’ex vicesindaco, collezionista d’arte, si è sempre dichiarato innocente e sostiene – dopo essere uscito indenne in passato da un’inchiesta sulla gestione dei fondi della Lega emiliana e prosciolto da un’altra inchiesta seguita al periodo in cui egli fu commissario dell’Enci (ente nazionale per la cinofilia) – che, anche questa volta, uscirà dal tribunale "a testa alta e senza ombre".

 
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A Reggio c’è molta preoccupazione in municipio per le sorti della Reggiana calcio, oggi più che mai appese alla volontà dichiarata da Mike e Alicia Piazza di mettere sul mercato la società. Per quel che se ne sa, il sindaco Luca Vecchi si starebbe adoperando nell’individuazione di potenziali partner che si affiancassero a Piazza, almeno in una prima fase, onde scongiurare il rischio di una mancata iscrizione della Reggiana al campionato di Lega Pro. Alicia ha dichiarato che in ventiquattr’ore l’eventuale cessione sarebbe operativo, ma ha escluso di voler mettere mano al portafogli per iscrivere la squadra. I tempi stringono (scadenza 30 giugno) e Mike è
ancora negli States. I tifosi granata incrociano le dita.

 
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A proposito di Vecchi, versante consorte, è stato reso noto che l’ingegnere Maria Sergio sta partecipando al concorso pubblico per la direzione generale dell’Ibacn, prestigioso ente regionale che si occupa di beni artistici, culturali e naturali dell’Emilia-Romagna finito recentemente sotto i riflettori di Striscia la Notizia per casi di assenteismo. La Sergio, dirigente all’urbanistica al Comune di Modena, avrebbe superato la prima selezione di candidati.
 
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In viale Aldo Moro a Bologna si attende per i prossimi giorni il rimpasto di giunta cui il governatore Stefano Bonaccini sta lavorando da tempo a fari spenti tra le segreterie provinciali del Pd. La candidatura di Giammaria Manghi, presidente della Provincia, è la sola targata Reggio sinora emersa a livello mediatico. L’equilibrio tra correnti pidine e parità di genere, tuttavia, potrebbe riservare qualche sorpresa: in quota minoranza orlandiana, il nome di Roberta Mori resta il più gettonato.
 
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Qualora Manghi si trasferisse a Bologna verrebbe a liberarsi il vertice della Provincia di Reggio. L’ipotesi più probabile è che il mandato andrebbe a concludersi con la promozione provvisoria alla presidenza di Ilenia Malavasi, attuale vicepresidente e sindaca di Correggio.
 
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Grande attesa per l’esito del ballottaggio che assegnerà la guida del Comune di Imola domenica prossima (si vota dalle 7 alle 23). Carmen Cappello, 42% al primo turno, candidata del centrosinistra, se la deve vedere con Manuela Sangiorgi (Cinquestelle), che arrivò a sfiorare il 30% e che confida sull’appoggio del voto leghista (23% al primo turno la somma del centrodestra unito) per sconfiggere per la prima volta dal dopoguerra l’alleanza di sinistra.
 
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Il voto di Imola assume un significato politico rilevante per l’intera regione, anche perché inevitabilmente condizionerà il sentiment dei partiti e degli elettori in vista della tornata amministrativa del 2019 (con in ballo molti Comuni e capoluoghi quali Modena e Reggio).
Il Pd nazionale ha inviato a sostegno di Cappello due nomi forti da Roma (Graziano Delrio e Carlo Calenda) nella speranza di poter fronteggiare l’ondata populista che ha trionfato alle elezioni politiche del 4 marzo scorso. Impresa non facile.
 
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Le amministrative del prossimo anno inizieranno comunque a giocarsi non prima dell’autunno, quando Lega e Cinquestelle saranno chiamati a individuare i candidati per le sfide a Muzzarelli (Modena) e Vecchi (Reggio). Entrambe le forze  hanno escluso un accordo preventivo e si sono dette certe di poter vincere all’eventuale ballottaggio. Si preparano nel frattempo numerose liste civiche di carattere iper-locale. Diversa la situazione nei Comuni al di sotto dei 15mila abitanti, dove la legge stabilisce che diventi sindaco colui o colei che arrivi al primo posto nel turno unico. Su queste realtà, il centrosinistra è meno preoccupato (Castelnovo Sotto e San Polo lo hanno confermato due domeniche fa). Qualora invece Cinquestelle e Lega si accordassero prima del voto per convergere su di un candidato comune, anche nei centri minori la partita per il Pd si farebbe assai complicata.