Cure più umane, premiata sanità emiliana

La sanità dell’Emilia-Romagna sale sui due gradini più alti del podio in una competizione speciale, quella delle “Buone pratiche sull’Umanizzazione delle cure”.

A classificarsi primo e secondo nella XIII edizione del Premio nazionale Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato “Andrea Alesini”, sono stati due progetti di Piacenza e Modena, che la giuria ha giudicato i migliori tra i 257 provenienti da aziende sanitarie pubbliche e private ed associazioni di cittadini e pazienti di tutta Italia. La medaglia d’oro, dunque, va al progetto “Oncologia territoriale” del dipartimento Oncologia-Ematologia dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza; quella d’argento all’App “MyAUSL” dell’Area Reputation & Brand dell’Azienda Usl di Modena.

 
Ma i riconoscimenti – consegnati oggi nel corso di una cerimonia che si è tenuta a Roma – non finiscono qui, perché in un altro filone competitivo previsto dallo stesso Premio, “lotta al fumo di tabacco e promozione di stili di vita salutari”, sempre alla Regione Emilia-Romagna sono state attribuite due menzioni speciali: “Usa la testa per dire NO. Progetto di prevenzione contro fumo, alcol e droghe” dell’Amop (Associazione piacentina malato oncologico) e “Scommetti che smetti? Concorso a premi per diventare non fumatori in provincia di Modena”, presentato dall’Area Reputation & Brand dell’Azienda Usl di Modena.
 
Il Premio. Il Premio “Buone Pratiche sull’Umanizzazione delle cure Andrea Alesini” è stato istituito nel 1997 da Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del malato, in memoria di un medico e dirigente della sanità scomparso prematuramente, che ha rappresentato – sottolineano gli ideatori- una gestione delle organizzazioni sanitarie sempre dalla parte dei cittadini, attenta al dialogo e al rispetto dei diritti. L’obiettivo è quello di raccogliere le buone pratiche presenti sul territorio nazionale, diffonderle e renderle consultabili sia agli addetti ai lavori sia ai cittadini, e di creare una rete virtuosa di operatori sanitari che promuovano la trasformazione dei singoli progetti in esperienze consolidate e di sistema.