Confcommercio: salvare i negozi di vicinato

Il tessuto sociale di un paese ha molteplici sfaccettature. Una di queste, anche molto determinante, è rappresentata dai negozi di vicinato. Ogni comunità per poter svilupparsi e continuare a vivere ha bisogno che tutte le sue componenti interagiscano correttamente le une con le altre. È fondamentale quindi che anche il commercio sia visto come forza produttiva e vitale di un paese e di una comunità e come tale veda compiuti seri sforzi indirizzati a sostenerla.

 
Quali sono le criticità impellenti che minano la tenuta del commercio di vicinato?
Ipermercati, orari di lavoro continuativi e sempre più prolungati, domeniche e festività sempre aperto e, per non farsi mancare nulla, le vendite on-line e i colossi del web, che pagano le tasse altrove e di fatto poi non sono sempre così convenienti, hanno spinto verso il basso quello che un tempo era considerata un’arte, l’arte del vendere, “IL COMMERCIO”.
 
Cosa significa questo per la comunità? Significa meno entrate per i comuni e maggiori costi per i cittadini che si troveranno a pagare sempre di più i servizi essenziali erogati dai comuni che non saranno in grado di continuare ad erogare dato il calo delle entrate dal gettito fiscale loro spettante.
È una ruota che gira, insomma, e dall’aspetto culturale si arriva a minare un tessuto sociale fatto da centinaia di piccole aziende commerciali, che ora si ama definire piccole imprese, forse perché è davvero un’impresa rimanere attivi, lucidi e competitivi sul mercato delle vendite al dettaglio. Il cittadino non acquista in loco, il commerciante ha un fatturato minore, minori sono le entrate per le casse dello Stato che rigira la quota ai comuni e il cittadino si ritrova con meno servizi.
 
Le amministrazioni e gli enti di sviluppo locale devono riflettere su questo aspetto e arrivare a formulare una politica di sostegno e rilancio del commercio tradizionale per invertire la tendenza; anche in funzione degli investimenti fatti e in previsione che sono volti a promuovere la mobilità in bicicletta e che per coerenza necessiterebbero di difendere se non addirittura rafforzare il servizio di vicinato.
Se acquisti in paese lo mantieni vivo: non è solo uno slogan ma un concetto concreto che le nostre amministrazioni locali dovrebbero abbracciare con più forza e determinazione se non si vuole arrivare ad avere intere zone desertificate, prive della vita che generano i negozi e abbandonate a se stesse. I centri dei paesi, le strade dei quartieri sono più vivi e ordinati se si torna a frequentarli grazie al sostegno al commercio che da parte sua ha tutto l’interesse, e lo ha fatto, a rendere la rete commerciale all’avanguardia con attività moderne e al passo con i tempi.
 
Questi sono gli elementi fondamentali di cui le Delegazioni di zona di Confcommercio-Imprese per l’Italia Reggio Emilia si vogliono fare portavoce con questo documento e queste riflessioni da sottoporre agli amministratori locali:
 
1. Richiesta di un impegno effettivo a livello nazionale sulla tassazione delle vendite online equiparandole alla tassazione del Paese in cui avviene la vendita (“web tax”)
 
2. Campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini sull’importanza di acquistare sul territorio di residenza per avere un ritorno di utile immediato attraverso incentivi da concordare con le amministrazioni locali
 
3. Rendere partecipe la forza del commercio ai tavoli di programmazione turistica perchè non si può incentivare il turismo senza che la forza commerciale di un territorio indichi anche le proprie necessità. Chi meglio dei commercianti che tutti i giorni alzano le loro saracinesche nei centri e nelle periferie dei paesi e nelle più nascoste zone delle nostre montagne, e lo fanno per tutto l’anno restando sul territorio a stretto contatto coi cittadini e con chi lo visita, ne conoscono pregi e criticità?
 
Confcommercio Reggio Emilia. Il Presidente provinciale e i Presidenti delle Delegazioni di Zona (Donatella Prampolini Manzini, Davide Massarini, Emilio Montanari, Giovanni Pergreffi, Riccardo Pilati, Lorena Prandi, Nadia Vassallo)