Direzione Pd, Martina: con i Cinquestelle il capitolo è chiuso

Martina: "Rifondare il partito con idee nuove. Confronto con M5s capitolo chiuso". "C’è bisogno di rifondare il partito con idee e risposte nuove", ha spiegato Maurizio Martina, difendendo "con orgoglio i risultati ottenuti dai nostri governi". "Riprogettare per ripartire", la parola d’ordine del reggente, "un nuovo inizio", un ripensamento "netto anche su come si fa partito. Su come si sta insieme, su come ci si riconosce. Su come ci si confronta e si prendono decisioni". Martina è netto: "Da noi non possono esistere liste di proscrizione. Non tutto si può risolvere sempre con la logica dei rapporti di forza. Non credo che ce la caveremo con qualche mossa tattica".  Sul M5s Martina dice: "Parlavamo molto di loro ma il tema vero eravamo noi, il nostro ruolo e la nostra funzione anche quando si è minoranza. Per me era non condannarci all’irrilevanza e accettare una sfida. Era un’ipotesi più rischiosa ma l’ho immaginata per come potevo fino a qui con questa ambizione". "Ora il dato di fatto è il rischio di un voto anticipato", ha aggiunto il reggente Pd. 
Le polemiche prima dell’incontro. Alla direzione di oggi che inizia alle 15, dagli esponenti non renziani dovrebbe arrivare la richiesta di rinnovare la fiducia e il mandato al segretario reggente Maurizio Martina. Anche in vista di nuove consultazioni del capo dello Stato per la formazione del governo. È su questa richiesta che la direzione Pd dovrebbe essere chiamata ad esprimersi, secondo la linea che trova d’accordo i diversi esponenti non renziani, da Franceschini a Orlando, Emiliano, Cuperlo.
 
Nel frattempo l’ex segretario Matteo Renzi ha continuato a ribadire di essere contrario a un governo con i Cinquestelle.


 

 A fare discutere, nella giornata di ieri, è stato un sito comparso in rete con il nome di senzadime.it (l’hashtag utilizzato da diversi esponenti vicini all’ex segretario per dire no all’accordo con 5s). Il sito, fornito di elenchi con nomi e cognomi, di chi è favorevole o contrario o non si è espresso sul dialogo. Ecco i tre punti del documento.
 
1) Crediamo dannoso fare conte interne nella prossima direzione.E’ più utile riflettere insieme sulla visione che ci attende per le prossime sfide e sulle idee guida del futuro del centrosinistra in Italia. 
 
2) Crediamo che lo stallo creato dal voto del 4 marzo sia frutto dell’irresponsabilità del centrodestra e del Movimento 5 Stelle che con la loro campagna elettorale permanente hanno messo e stanno continuando a mettere in difficoltà il nostro Paese. 
 
3) Crediamo che il Pd debba essere pronto a confrontarsi con tutti, ma partendo dal rispetto dell’esito del voto: per questo  non voteremo la fiducia a un governo guidato da Salvini o Di Maio. Significherebbe infatti venire meno al mandato degli elettori democratici. E’ utile invece impegnarci a un lavoro comune, insieme a tutte le altre forze politiche, per riscrivere insieme le regole del nostro sistema politico-istituzionale", conclude il documento.
 
Orlando: "La conta promossa dai capigruppo per non fare la conta ancora non si era mai vista". Lo scrive Andrea Orlando, ministro ed esponente della minoranza Pd.
 
Su Twitter Delrio: "Uniti siamo tutto, divisi siamo nulla" "Nessuna conta interna, ma un appello all’unità. Il documento proposto da Lorenzo Guerini vuole essere una base di discussione e non una ulteriore occasione di divisione". Lo sottolinea il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, a proposito del documento preparato dai renziani in vista dlela direzione Pd di domani. "Uniti siamo tutto, divisi siamo nulla. Da qui, dall’unità del Partito Democratico, debbono partire lo spirito e la sostanza del nostro confronto", conclude. 
 
E Franceschini: "Quando in una comunità politica alla vigilia di una discussione seria che riguarda il partito e il paese si arriva a questo, c’è qualcosa di profondo che non va". Lo scrive su Twitter Dario Franceschini, rinviando al sito senzadime.it, che raccoglie le liste di componenti della direzione favorevoli e contrari alla trattativa sul governo con il M5s.